AGI - Manifestazioni degli studenti si sono svolte questa mattina in una cinquantina di piazze italiane da nord a sud con cortei, sit-in e 'flashmob' in concomitanza con lo sciopero nazionale indetto da collettivi e associazioni studentesche contro il governo. Alla protesta si sono uniti anche militanti Pro-Pal e attivisti per il clima dei Fridays for Future, in concomitanza con la COP30 in Brasile.
Tafferugli a Bologna
A Bologna ci sono state tensioni e cariche della Polizia per un corteo dei collettivi che voleva raggiungere la fiera per contestare i ministri ospiti all'assemblea ANCI. I manifestanti hanno tentato di forzare il blocco degli agenti al ponte di San Donato e ci sono stati tafferugli. Una parte degli studenti dietro agli striscioni del CUA e Cambiare Rotta si è poi diretta verso il polo universitario di via Berti Pichat dove ha fatto irruzione nelle aule interrompendo una lezione.
La protesta a Roma
A Roma la mobilitazione degli studenti delle scuole e delle università per il 'No Meloni Day' si è tradotta in due cortei, uno da Piramide del collettivo Osa con Cambiare Rotta, l’altro da viale Glorioso dei collettivi auto-organizzati dei licei. I manifestanti si sono diretti verso l’Ufficio Scolastico Regionale e il Ministero dell’Istruzione, protetto da agenti in tenuta antisommossa.
Dai collettivi autonomi dei licei è partito un lancio di vernice rossa e uova e alcuni manifestanti hanno srotolato sulle scale del Ministero uno striscione con la scritta "Soldi alla scuola no alla guerra. Cacciamo il Governo".
Gli studenti hanno anche sollevato un cartello con il volto della premier Giorgia Meloni con l’elmetto che hanno poi imbrattato con la vernice rossa. Esposti anche fantocci del ministro dell’Università, Anna Maria Bernini e del senatore Maurizio Gasparri.
In 10mila in piazza a Milano
A Milano secondo l'Unione degli Studenti erano in 10mila a manifestare. Esposti cartelli con i volti della premier Meloni, dei ministri Valditara, Salvini, Crosetto e Tajani e anche di Elly Schlein e Carlo Calenda con l'impronta di mani sporche di sangue.
A Torino davanti all'Ufficio Scolastico Regionale è stato esposto lo striscione con la scritta "Guerra, repressione, genocidio. Cacciamo il governo".
Altri giorni di mobilitazione
Questo sciopero è il primo di tre agitazioni programmate fino alla metà di dicembre con lo slogan "Un’altra scuola, un altro mondo è possibile". L'Unione degli Studenti richiama così l’attenzione sulle politiche scolastiche e sulle difficoltà quotidiane del mondo dell’istruzione.