Nel giorno della liberazione degli ostaggi al Ghetto di Roma si fa (tre volte) festa

Scritto il 13/10/2025
da agi

AGI - Nella giornata della liberazione degli ostaggi, il Ghetto di Roma si prepara a un'altra doppia festa religiosa: prima la 'Shemini Atzeret' e dopo la 'Simchat Torah' che è la festa della gioia, la massima espressione di felicità nelle festività ebraiche. Quindi, dalle 17 di oggi il Ghetto sospende le attività quotidiane e dei negozi kosher.

Oggi termina la festività di Sukkot e la comunità ebraica, viene spiegato all'AGI, dal tramonto di oggi fino alle 19 di dopodomani (mercoledì 15 ottobre) si riunirà per la festa che, casualmente, coincide proprio con il rapimento degli ostaggi avvenuto due anni fa. Oggi inizia al tramonto e termina domani sera, la prima festa, lo Shemini Atzeret che vuol dire 'l'ottavo stop', collegata al Sukkot, perché anche questa ha un carattere agricolo ma è una festa indipendente. Subito dopo, a seguire da martdì 14 sera fino alle 19 di mercoledì, comincia l'altra festività, la 'Simchat Torah' che è la festa della Gioia, della Torah, perché si conclude la lettura del Pentateuco. La comunità ebraica si riunirà in questi due giorni, ci saranno funzioni religiose a scandire le giornate ed è uso degli ebrei continuare a mangiare nelle capanne.

Regole e convivialità

Saranno due giorni di 'moed', di festa, e ci saranno limitazioni come se fosse lo Shabbat ma considerando la lunga durata sono previste due eccezioni: si potrà trasportare e si potrà accendere il fuoco a patto che si accenda da una fiamma già accesa. Facilitazioni pensate perché non si poteva restare senza mangiare per più giorni. E anche perché, viene spiegato ancora all'AGI, un aspetto fondamentale è quello conviviale, ci sarannograndi tavolate. La coincidenza della liberazione degli ostaggi renderà la festa ancora più festa, innescando un moto di speranza. Altra coincidenza, la festa della gioia - la Simchat Torah - cade proprio nella data ebraica (perché il calendario ebraico è lunare) di quando sono stati rapiti due anni fa. Si faranno balli e canti nella sinagoga.

Al Ghetto un QR Code per ricordare

Un QR code da inquadrare per ricordare chi è rimasto ucciso e oggi non può tornare a casa. Al Ghetto di Roma c'è anche questo. Nel muro dove sono affissi foto e immagini di coloro che sono rimaste vittime, c'è anche quello di Nova, una ragazza uccisa il 7 ottobre del 2023 mentre si trovava a una festa. E accanto alla sua foto - come in quella degli altri ragazzi uccisi da Hamas - c'è il QR code da inquadrare e così leggere la sua storia.

Scetticismo sulla pace

L'esercente del Ba'Ghetto si dice "emozionato" per la liberazione degli ostaggi anche se mostra scetticismo sulla possibilità che si possa arrivare a una pace, e che sia duratura. "Non credo che Hamas lo consentirà ma lo capiremo, non so se presto ma certo tra un annetto sarà chiaro".

La visione del gallerista

Scettico anche un gallerista del ghetto: "La pace arriverà quando gli arabi ameranno i propri figli più di quanto essi odiano gli ebrei" Questo l'ha detto Golda Meyer. Nel mondo - ha proseguito - ci sono in corso 56 conflitti e questo tra israeliani e palestinesi sarà uno degli ultimi a terminare, perché bisognerà crescere generazioni educate alla tolleranza e questo richiede 20-30 anni. Per fortuna che cominciano a esserci dei piani di paesi arabi più moderati che in qualche modo aiuteranno.