AGI - Festa grande e ramoscelli d'ulivo al Ghetto di Roma dove lo spazio del antistante il Tempio Maggiore si è riempito di cittadini per la giornata storica con il rilascio degli ostaggi. Occhi occhi commossi e canti di felicità per una giornata attesa da due anni, ma anche la consapevolezza che non tutti sono tornati a casa.
"È una giornata davvero intensa, perché finalmente una parte degli ostaggi tornano a casa.” Così il presidente della Comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun, ha commentato nel Ghetto la notizia della liberazione degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas dal 7 ottobre 2023, accolta con emozione e commozione da decine di persone riunite per pregare. “Abbiamo nel cuore un misto di dolore per chi non tornerà mai più e di gioia per chi oggi rivede la propria famiglia”, ha aggiunto.
Fadlun ha richiamato l’attenzione sulla necessità di una rinnovata lotta contro l’antisemitismo: “In questi due anni abbiamo visto un ribaltamento dei valori e una recrudescenza dell’odio antiebraico. Ci sarà da lavorare molto, e non solo da parte nostra: è un compito che riguarda anche le istituzioni.”
Il presidente ha annunciato la rimozione del manifesto con i volti degli ostaggi esposto al Portico d’Ottavia “per segnare un cambio di passo da due anni atteso”, ricordando però che “attendiamo ancora il ritorno di tutti, anche dei corpi, perché anche i corpi sono sacri e permettono di avere un luogo dove pregare.”
Infine, un ringraziamento a Donald Trump per il ruolo svolto nella liberazione: “Dobbiamo riconoscere il valore enorme del lavoro fatto dal Presidente Trump. È un merito suo se oggi possiamo vivere questo momento di sollievo.”